L’imprenditore è colui ce guida un’azienda ed
è anche proprietario di quest’ultima. È comune associare l’idea comune
dell’imprenditore come ad una persona danarosa, proattiva, estremamente dedita
al lavoro; purtroppo talvolta la definizione di imprenditore viene tradotta in
uno stereotipo negativo da parte della maggioranza delle persone e, di
conseguenza, associato alla figura di una persona eccessivamente dedita al
lucro, anche a costo di compiere azioni illegali o immorali.
Una traduzione tanto
negativa e accusatoria è eccessivamente severa ed infondata: chi la effettua
dimentica infatti che l’attività imprenditoriale è difficile da intraprendere
e, di certo, non tutti hanno le competenze ed attitudini adatte per ambire ad
essa.
L’imprenditore, o colui che aspira a tale
mansione, deve essere dotato di diverse peculiarità non comuni a tutti.
Innanzitutto deve essere in grado non solo di formulare idee innovative, ma
anche di escogitare soluzioni affinché esse si traducano in realtà e dati concreti;
ciò può essere riassunto e tradotto con due skills che vengono solitamente
tradotte nei CV con i termini “creatività” e “problem solving”.
L’aspirante
imprenditore deve riuscire ad analizzare le situazioni che si presentano
dinnanzi a lui, valutando lo status della sua azienda e quello dell’ambiente
economico circostante. Una volta analizzata la situazione, dovrà essere in
grado di formulare un giudizio traducendo le circostanze in precisi e puntuali
obiettivi e possibilità. In seguito servirà una selezione delle persone, delle
risorse e dei mezzi dei quali l’imprenditore potrà avvalersi per tradurre le circostanze in dati
favorevoli alla sua attività.
Non meno importante sarà la capacità di
comunicazione dell’imprenditore. Quest’ultimo deve essere in grado di creare
una rete di relazioni utili alla propria attività e che possano favorire la sua
impresa a tradurre ogni situazione circostante, economica o di altra natura, in
circostanza favorevole all’azienda.
Le relazioni che lui ed i suoi collaboratori
necessiteranno di intessere dovranno essere contratte a livello nazionale ed
internazionale; ne consegue che egli, così come le persone che lavoreranno con
e per lui, dovrà saper tradurre in maniera estremamente fluente l’inglese e,
perlomeno, un’altra o più lingue. La capacità di tradurre le lingue è una skill
irrinunciabile per quasi tutte le professioni odierne e per quella
imprenditoriale in particolar modo.
Qualcuno si chiede se imprenditore si nasca o
di diventi; a tale quesito potremmo rispondere dicendo che, seppure sia vero
che in taluni casi il punto di partenza sia più facile da tradurre in primi
risultati positivi, per chi disponga di un ingente capitale iniziale, ciò non è
né sufficiente né indispensabile.
Alcuni soggetti sono in grado di tradurre l’imprenditorialità
potenziale di cui sono dotati traducendola in vere e proprie attività di
imprenditori-capitalisti partendo con poco o nulla.
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